domenica 18 aprile 2010

Ancora per un po'.

Oggi tra due rive scelgo un fiume,
che non mi faccia sentire,
che non mi faccia fermare.
Mi abbandono a lui e alla sua corrente,
lasciandomi inglobare in un vortice veloce.
Ci sono dentro ad occhi chiusi,
il rumore mi percuote,
velocità.. è l'unica emozione.

E col pensiero sono al mare.
In attesa di fermarmi,
di silenzio.
Scaraventata nell'immensità
attendo che il trasporto sia una culla,
quando, accolta dalla delicatezza dell'acqua,
mi poserò sul suo manto,
con il viso volto al sole.

Allora mi permetterò di godere,
unico ausiliare: essere,
lascio al vortice l'avere.



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