venerdì 14 maggio 2010
Io sono un numero primo.
Io sono un numero primo.
Atomo del mondo
e grazie al mondo vivo.
Dispari, perché non mi metto in fila,
e mi tengo fuori da rigidi schemi.
Non ho vie di mezzo,
non ho altre possibilità.
Io, sono solo io.
Sono un numero primo,
per me sola mi divido
e così facendo ritorno a Dio.
E solo a Dio do il permesso il dividermi,
perché son certa che non mi spezza,
rimettendo al mondo me, solo me.
Io sono un numero primo,
misteriosa e irregolare,
in apparenza semplice,
impossibile da prevedere.
domenica 18 aprile 2010
Ancora per un po'.
Oggi tra due rive scelgo un fiume,
che non mi faccia sentire,
che non mi faccia fermare.
Mi abbandono a lui e alla sua corrente,
lasciandomi inglobare in un vortice veloce.
Ci sono dentro ad occhi chiusi,
il rumore mi percuote,
velocità.. è l'unica emozione.
E col pensiero sono al mare.
In attesa di fermarmi,
di silenzio.
Scaraventata nell'immensità
attendo che il trasporto sia una culla,
quando, accolta dalla delicatezza dell'acqua,
mi poserò sul suo manto,
con il viso volto al sole.
Allora mi permetterò di godere,
unico ausiliare: essere,
lascio al vortice l'avere.
giovedì 25 marzo 2010
Filamenti di senso.
Filamenti che penetrano muri, che gonfiano spugne.
Quanti filamenti dalle bocche escono
e con quanta facilità essi prendono forma.
Parole.
Aminoacidi essenziali che si prendono gioco della mente
manipolando l'udito e la ricerca del "senso".
Quante parole superflue son state dette finora?
Quante prenderanno forma ancora?
E dove vanno le parole che non formano niente?
Ho sognato un gabbiano
che nel becco teneva stretti filamenti di parole,
trasportandoli nel cielo,
disperdendoli nell'aria,
e dissipandosi continuavano a fluttuare.
I più forti, sfiniti,
filamenti di senso,
quando anche per il vento eran pesanti,
si posavano leggiadri sulla cima di alberi
in un luogo lontano.
Ed erano cibo del Silenzio,
che, come il re della foresta,
sedeva sapiente, potente, impettito
e con gli occhi socchiusi,
esigendo rispetto e seminando paura.
domenica 7 febbraio 2010
Viaggiatrice permeabile.
sussultando riapro gli occhi desiderosi di luce nuova e nuovi colori da impressionare sopra figure già note che camminano con me.
Allargare la mia strada aprendo le braccia e camminando a passi lenti,
e gustarmi il viaggio non curandomi della ragione ma facendomi rotolare da emozioni coscienti.
Danzando sul mondo e con il mondo.
con in mano e dentro agli occhi obiettivi di pongo fresco.
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